SCHEDA TECNICA
Direzione scientifica
Tiziana D’Angelo, Luigi Vecchio, Luigi Cicala
Collaboratori
Eliana Ferraioli
Obiettivi
Il progetto “MaVe. Mattoni velini. Archeologia ed epigrafia della produzione” prevede la prosecuzione e l’ampliamento delle attività di catalogazione informatizzata di tutti i mattoni, in situ ed erratici, con i dati qualitativi, riguardanti gli aspetti morfologici, metrologici ed epigrafici e quelli quantitativi, rispetto ai diversi tipi di mattoni, incrociando la quantificazione e l’analisi distributiva dei bolli rispetto agli stessi tipi individuati. Questa banca dati, che al momento comprende circa 3000 esemplari, consentirà di individuare tutti gli elementi utili per definire una proposta di seriazione dei mattoni, affrontando i problemi cronologici e diacronici nell’eventualità di riconoscere sequenze relative.
Bibliografia
Cicala L. L’edilizia domestica tardo arcaica di Elea, 2002;
Cicala L. Conoscenza e ricerca. Il Novecento, 2012;
Cicala L., Fiammenghi C. A., Maffettone R., Vecchio L., Velia: saggi di scavo sull’acropoli, Atti del XXXII Convegno di Studi sulla Magna Grecia, 1993; Cicala L., Fiammenghi C. A., Maffettone R., Vecchio L.,Problemi di topografia storica dell’acropoli di Velia: l’edificio ellenistico ad Ovest del tempio, Neue Forschungen in Velia, Velia Studien I, 1999,pp. 39-65;
Krinzinger F., Die monumentalisierung der Akropolis un die urbanistische Entwicklung von Velia, Neue Forschungen in Velia, Velia Studien I, 1999,pp. 23-34;
Krinzinger F.,Velia, Architettura e urbanistica, Atti del Convegno di Studi sulla Magna Grecia, 2006, pp. 157-193;
Napoli M., La ricerca archeologica di Velia,La parola del passato,1966, pp. 191-226;
Neutsch B., Neue archaologische Untersuchungen am Sudhang der Akropolis von Elea, La parola del passato, XXV, 1970, pp.146-152;
Neutsch B., Sondierungen auf der Akropolis von Elea, Archaologischer Anzeiger,1970, pp.170-176;
Neutsch B.,Relazione, Atti del X convegno di studi sulla Magna Grecia, Taranto 1970, Napoli 1971,pp. 462-463;
Neutsch B., Attività della Missione di Innsbruck a Velia, Atti del XI Convegno di studi sulla Magna Grecia, Taranto 1971, Napoli 1972,pp. 415-417;
Neutsch B., L’esplorazione delle pendici meridionali dell’Acropoli di Velia, Velia. Studi e ricerche, 1994, pp. 55-70;
Sestrieri P. C., Velia, FA, IV, 1949;
Sestrieri P. C., Velia, FA, XI, 1956;
Sestrieri P. C., Greek Elea-Roman Velia, Archaeology, X, 1, 1957, pp.2-10; Vecchio L.- Cicala L., La produzione di mattoni ellenistici di Elea- Velia. Le ricerche in corso, in: Dialoghi sull’archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo, Atti del Convegno Internazionale, Paestum, 7-9 settembre 2016, Paestum 2017, IV, pp. 1009-1018.
Vecchio L.- Cicala L., I mattoni di Velia nel quadro delle produzioni laterizie magnogreche, in Alle origini del laterizio romano. Nascita e diffusione del mattone cotto nel Mediterraneo tra IV e I sec. a.C., Atti Convegno Padova, 26-28 aprile 2016, ed. J.Bonetto,E.Bukoviecki,R.Volpe, Roma 2019,157-168.
SCHEDA TECNICA
Direzione scientifica
Tiziana D’Angelo, Luigi Vecchio, Luigi Cicala
Collaboratori
Eliana Ferraioli
Obiettivi
Il progetto “MaVe. Mattoni velini. Archeologia ed epigrafia della produzione” prevede la prosecuzione e l’ampliamento delle attività di catalogazione informatizzata di tutti i mattoni, in situ ed erratici, con i dati qualitativi, riguardanti gli aspetti morfologici, metrologici ed epigrafici e quelli quantitativi, rispetto ai diversi tipi di mattoni, incrociando la quantificazione e l’analisi distributiva dei bolli rispetto agli stessi tipi individuati. Questa banca dati, che al momento comprende circa 3000 esemplari, consentirà di individuare tutti gli elementi utili per definire una proposta di seriazione dei mattoni, affrontando i problemi cronologici e diacronici nell’eventualità di riconoscere sequenze relative.
BIBLIOGRAFIA
Cicala L. L’edilizia domestica tardo arcaica di Elea, 2002;
Cicala L. Conoscenza e ricerca. Il Novecento, 2012;
Cicala L., Fiammenghi C. A., Maffettone R., Vecchio L., Velia: saggi di scavo sull’acropoli, Atti del XXXII Convegno di Studi sulla Magna Grecia, 1993; Cicala L., Fiammenghi C. A., Maffettone R., Vecchio L.,Problemi di topografia storica dell’acropoli di Velia: l’edificio ellenistico ad Ovest del tempio, Neue Forschungen in Velia, Velia Studien I, 1999,pp. 39-65;
Krinzinger F., Die monumentalisierung der Akropolis un die urbanistische Entwicklung von Velia, Neue Forschungen in Velia, Velia Studien I, 1999,pp. 23-34;
Krinzinger F.,Velia, Architettura e urbanistica, Atti del Convegno di Studi sulla Magna Grecia, 2006, pp. 157-193;
Napoli M., La ricerca archeologica di Velia,La parola del passato,1966, pp. 191-226;
Neutsch B., Neue archaologische Untersuchungen am Sudhang der Akropolis von Elea, La parola del passato, XXV, 1970, pp.146-152;
Neutsch B., Sondierungen auf der Akropolis von Elea, Archaologischer Anzeiger,1970, pp.170-176;
Neutsch B.,Relazione, Atti del X convegno di studi sulla Magna Grecia, Taranto 1970, Napoli 1971,pp. 462-463;
Neutsch B., Attività della Missione di Innsbruck a Velia, Atti del XI Convegno di studi sulla Magna Grecia, Taranto 1971, Napoli 1972,pp. 415-417;
Neutsch B., L’esplorazione delle pendici meridionali dell’Acropoli di Velia, Velia. Studi e ricerche, 1994, pp. 55-70;
Sestrieri P. C., Velia, FA, IV, 1949;
Sestrieri P. C., Velia, FA, XI, 1956;
Sestrieri P. C., Greek Elea-Roman Velia, Archaeology, X, 1, 1957, pp.2-10; Vecchio L.- Cicala L., La produzione di mattoni ellenistici di Elea- Velia. Le ricerche in corso, in: Dialoghi sull’archeologia della Magna Grecia e del Mediterraneo, Atti del Convegno Internazionale, Paestum, 7-9 settembre 2016, Paestum 2017, IV, pp. 1009-1018.
Vecchio L.- Cicala L., I mattoni di Velia nel quadro delle produzioni laterizie magnogreche, in Alle origini del laterizio romano. Nascita e diffusione del mattone cotto nel Mediterraneo tra IV e I sec. a.C., Atti Convegno Padova, 26-28 aprile 2016, ed. J.Bonetto,E.Bukoviecki,R.Volpe, Roma 2019,157-168.
Descrizione:
Dal 2024 è stato inaugurato presso il Parco Archeologico di Velia il progetto di studio e classificazione dei mattoni velini denominato MaVe frutto di una collaborazione tra i Parchi Archeologici di Paestum e Velia e le Università degli Studi di Salerno e di Napoli “Federico II”.
La storia dei mattoni velini rappresenta una costante nel paesaggio archeologico della città, oltre a costituire il materiale edilizio più diffuso e più longevo. La produzione di Velia si dimostra un osservatorio privilegiato nel quadro della Magna Grecia, proprio per la quantità e la qualità della documentazione, che consentono di analizzare le elaborazioni e le attività delle officine locali. Un secondo aspetto significativo delle produzioni veline è la stabilità dei moduli, che rispondono sempre a misure standardizzate, evidenziando un controllo molto rigido della fase di formatura. L’organizzazione della produzione è fortemente caratterizzata dal ruolo centrale rivestito dall’amministrazione locale, che promuove e controlla la fabbricazione dei mattoni.
L’ esercizio di questo controllo, estremamente forte e continuativo, come evidenzia il sistema di bollatura, garantisce un alto grado di standardizzazione nell’ambito di un’attività artigianale che si mantiene costante per un lungo periodo di tempo. L’avvio di questa produzione specialistica, molto ampia in termini quantitativi, va legata a un grande intervento edilizio, di natura pubblica, che coinvolge l’intera organizzazione della città e dei suoi sistemi produttivi. In questo ambito cronologico i lavori alle fortificazioni rappresentano certamente i più grandi e longevi cantieri urbani che giustificherebbero una pianificazione di questo tipo.
Con la defunzionalizzazione del circuito difensivo, ormai compiuta nella prima età imperiale, si apre il secondo grande ciclo di vita dei mattoni, legato al reimpiego sistematico. Le fortificazioni offrono materiali edilizi di ottima qualità, che alimentano i cantieri soprattutto dell’architettura privata. Un aspetto particolare di questa produzione riguarda proprio il rapporto tra il primo impiego e il reimpiego, che investe sia i problemi cronologici che quelli tecnici di cantiere. Il ciclo di fabbricazione comincerebbe, secondo le ipotesi più diffuse, agli inizi del III a.C. e si concluderebbe agli inizi del I a.C., probabilmente quando cambia l’organizzazione della produzione e vengono meno i grandi cantieri pubblici. Il ciclo di reimpiego è, invece, straordinariamente più lungo del ciclo della produzione e del primo impiego, dal momento che si sviluppa dall’età romana fino a quella moderna.