SCHEDA TECNICA
Direzione scientifica
Gabriel Zuchtriegel, Francesco Uliano Scelza
Collaboratori
Jessica Elia, Manuela Ferraioli, Francesco Mele
Obiettivi
La scelta di impostare l’indagine stratigrafica in una porzione di un isolato marginale della città riposa sulla possibilità di venire a contatto con una fonte di conoscenza inedita di grande livello documentare e relativa alle dinamiche di trasformazione di un impianto produttivo in residenza in età medio-repubblicana. Inoltre i dati forniti dallo scavo permettono da un lato di chiarire alcuni aspetti della produzione anforacea di Paestum, da un altro di ampliare l’offerta culturale e archeologica del Parco.
Bibliografia
Cuomo di Caprio 1971-1972
Cuomo di Caprio N., “Proposta di classificazione delle fornaci per ceramica e laterizi nell’area italiana”, in Sibrium, XI, 1971-72, pp. 371-461.
Cuomo di Caprio 2007
Cuomo di Caprio N., Ceramica in archeologia. Vol. 2. Antiche tecniche di lavorazione e moderni metodi di indagine, Roma 2007.
De Marinis – Pagni – Pallecchi – Patera – Shephard 1982
De Marinis G. – Pagni M. – Pallecchi P. – Patera A. – Shephard E.J., “Le fornaci romane del Vingone, Scandicci (Firenze): un insediamento produttivo di età augusteo-tiberiana”, in Ceramica Romana e Archeometria, Firenze 1982, pp. 287 – 292.
Garozzo 2003
Garozzo B., “Nuovi dati sull’instrumentum domesticum Bollato. Anfore e laterizi dal Palermitano”, in Quarte Giornate Internazionali di studi sull’area elima (Erice, 1-4 dicembre, 2000), Pisa 2003, 599-696.
Manacorda – Pallecchi 2012
Manacorda D. – Pellecchi S., Le fornaci romane di Giancola, Bari 2012
Pallecchi 2008
Pallecchi S., “Le fornaci romane di Albinia: identificazione delle unità funzionali e ricostruzione delle linee di produzione” in Materiali per Populonia 7, Pisa 2008, pp. 323 – 338.
SCHEDA TECNICA
Direzione scientifica
Gabriel Zuchtriegel, Francesco Uliano Scelza
Collaboratori
Jessica Elia, Manuela Ferraioli, Francesco Mele
Obiettivi
La scelta di impostare l’indagine stratigrafica in una porzione di un isolato marginale della città riposa sulla possibilità di venire a contatto con una fonte di conoscenza inedita di grande livello documentare e relativa alle dinamiche di trasformazione di un impianto produttivo in residenza in età medio-repubblicana. Inoltre i dati forniti dallo scavo permettono da un lato di chiarire alcuni aspetti della produzione anforacea di Paestum, da un altro di ampliare l’offerta culturale e archeologica del Parco.
Bibliografia
Cuomo di Caprio 1971-1972
Cuomo di Caprio N., “Proposta di classificazione delle fornaci per ceramica e laterizi nell’area italiana”, in Sibrium, XI, 1971-72, pp. 371-461.
Cuomo di Caprio 2007
Cuomo di Caprio N., Ceramica in archeologia. Vol. 2. Antiche tecniche di lavorazione e moderni metodi di indagine, Roma 2007.
De Marinis – Pagni – Pallecchi – Patera – Shephard 1982
De Marinis G. – Pagni M. – Pallecchi P. – Patera A. – Shephard E.J., “Le fornaci romane del Vingone, Scandicci (Firenze): un insediamento produttivo di età augusteo-tiberiana”, in Ceramica Romana e Archeometria, Firenze 1982, pp. 287 – 292.
Garozzo 2003
Garozzo B., “Nuovi dati sull’instrumentum domesticum Bollato. Anfore e laterizi dal Palermitano”, in Quarte Giornate Internazionali di studi sull’area elima (Erice, 1-4 dicembre, 2000), Pisa 2003, 599-696.
Manacorda – Pallecchi 2012
Manacorda D. – Pellecchi S., Le fornaci romane di Giancola, Bari 2012
Pallecchi 2008
Pallecchi S., “Le fornaci romane di Albinia: identificazione delle unità funzionali e ricostruzione delle linee di produzione” in Materiali per Populonia 7, Pisa 2008, pp. 323 – 338.
Descrizione:
A partire dal 2019 il Parco Archeologico di Paestum ha condotto nell’ambito del progetto PON di riqualificazione dell’area archeologica, scavi stratigrafici nelle insulae collocate ad Ovest della plateia principale N-S della città.
Una delle aree indagate è ubicata nella porzione meridionale dell’Insula 10-12 e comprende due complessi edilizi sovrapposti: un impianto produttivo e una domus romana.
L’area produttiva è costituita da due fornaci di diverse dimensioni con praefurnia, camere di combustione e piani forati ben conservati. Le fornaci, affiancate e parallele, rientrano nella categoria II/b della classificazione di N. Cuomo di Caprio che riunisce fornaci verticali a pianta rettangolare con corridoio centrale. Esse si differenziano per dimensioni e per alcuni dettagli costruttivi, forse in relazione a diverse produzioni.
La produzione ipotizzata per almeno una delle due fornaci riguarda anfore da trasporto MGS V/VI, come suggerito dal rinvenimento di una grande quantità di elementi anforacei recuperati nei livelli di obliterazione dell’area antistante il praefurnium.
Agli inizi del II sec. a.C. al di sopra dell’impianto produttivo viene costruita la domus romana, i cui ambienti invadono e distruggono alcuni elementi strutturali delle fornaci. Tale sovrapposizione è ben leggibile per il comignolo della fornace più piccola, tagliato trasversalmente da un muro e inglobato all’interno di due ambienti. Tutta l’area posta alle spalle delle fornaci viene innalzata con strati di livellamento che mostrano una composizione eterogenea, con consistenti tracce di bruciato. Su questi livellamenti si imposta l’impluvium della domus con pavimentazione in cocciopesto. Altri lembi di piani pavimentali sono visibili in altri ambienti della domus, sempre collocati ad una quota maggiore rispetto ai piani di vita delle fornaci.